Le analisi di composizione possono essere semplici, complesse o 'quasi' impossibili.
Di solito si deve ragionare per gradi di approfondimento, senza trascurare le conoscenze di settore del materiale in oggetto.
Per un'analisi qualitativa di massima, possono bastare una spettroscopia FTIR, un'analisi DSC e una termogravimetria o incenerimento.
Se vogliamo andare più in dettaglio, dobbiamo incominciare a 'separare' i componenti, ad esempio mediante tecniche di estrazione.
Queste analisi 'dirette' possono essere associate ad analisi 'indirette' per scopi qualitativi, ma anche quantitativi (ad esempio, l'analisi dei metalli con ICP o XRF).
Per andare a vedere sostanze in quantità molto basse, la GC-MS o l'HPLC-MS possono essere di aiuto, ma generalmente in questi casi è meglio farsi un quadro di cosa andare a ricercare, piuttosto che andare alla cieca.
Alle analisi prettamente analiticihe, si associano spesso analisi 'funzionali' più specifiche: come esempio, per capire se c'è un antistatico in un film di poliolefina, oltre che cercare il componente chimico, si usa spesso misurare la conducibilità superficiale, dato direttamente correlabile alla presenza di tali composti.
RDLab137 può guidarvi sulla strada più adatta, se la vostra necessità è quella di conoscere 'come' è fatto un materiale.
Dr Maurizio Veronelli
RDLab137 - Milano
Ultima revisione: 31/01/2017